Facoltà giurisprudenza conviene diventare avvocato Come ogni anno sono molti gli studenti che si apprestano a iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, con l’intenzione di seguire la carriera forense. Ma diventare avvocato, al giorno d’oggi, conviene ancora come una volta? Negli ultimi anni, infatti, la professione di avvocato è cambiata molto a causa dell’elevata concorrenza che ha costretto molti legali ad accettare lavori che si avvicinano più, come condizioni, a rapporti di lavoro dipendente.

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Non più libera professione

Il primo cambiamento che la professione di avvocato ha subito negli anni è stato quello di perdere la sua natura di libera professione. Secondo i dati dell’Aiga ad aspirare a lavorare in proprio sono 4 avvocati su 10, mentre i restanti 6 preferiscono una collaborazione con gli studi legali che offra maggiori garanzie e tutele, questo a causa dell’inflazione di titoli che rende eccessiva e agguerrita la concorrenza.

Cosa significa esercitare la professione forense oggi

Nell’immaginario collettivo l’avvocato è sempre stato una figura di prestigio con un reddito adeguato al suo riconoscimento sociale. Visione, questa, che probabilmente ha portato sempre più ragazzi a iscriversi alla facoltà di giurisprudenza con il sogno e l’aspirazione di ottenere l’abilitazione per esercitare la professione legale.

Se però questa aspettativa poteva corrispondere alla realtà un tempo, oggi non sembra essere più così: le statistiche informano infatti che gli avvocati sono troppi, e che questo ha portato a un cambiamento della professione. Molti avvocati si trovano al giorno d’oggi a lavorare negli studi con contratti di lavoro subordinato percependo stipendi molto spesso non adeguati ai sacrifici fatti per ottenere l’abilitazione.

Ma quindi diventare avvocato e iscriversi a giurisprudenza conviene?

Prima di scegliere di intraprendere questo lungo percorso è bene dunque conoscere la situazione in cui versa la categoria attualmente. L’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, infatti, si ottiene solamente dopo 5 anni di università, 18 mesi di pratica (o di scuole di specializzazione per professioni legali) e dopo il superamento dell’esame di Stato.

Quali soluzioni?

Per riportare la professione di avvocato ad essere una professione libera e ad avere il prestigio di un tempo si stanno vagliando diverse possibilità. Una delle soluzioni maggiormente condivise è quella di rendere la facoltà di giurisprudenza una facoltà a numero chiuso: in questo modo si potrebbe risolvere il problema della concorrenza, permettendo a un numero limitato di persone di poter accedere alla professione.

Ma le proposte di riforma investono anche le altre tappe della riforma forense. Anche l’esame di abilitazione è sotto osservazione: per molti si dovrebbero rendere più rigidi i requisiti di ammissione.


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