assegno ricollocamento destinatari requisitiL'assegno di ricollocamento viene introdotto col Jobs Act e si affianca alle indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll, si tratta di un "voucher per la ricollocazione dei disoccupati" ed è accessibile anche in caso di licenziamento legittimo. Vediamo dunque tutte le informazioni sull'assegno di ricollocamento (o assegno di ricollocazione, i due termini sono sinonimi).

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Inoltre con la Legge di Stabilità 2018 sono state introdotte alcune novità per far andare definitivamente a regime il tutto, visto che nel 2017 si è partiti con la prima fase di sperimentazione (dopo molti ritardi): dal 14 maggio 2018 chi ha diritto all'assegno di ricollocamento può fare domanda, anche se il pieno funzionamento del sistema è previsto a regime per ottobre (con la delibera del 10 aprile l'Anpal ha spostato di un mese i due termini, inizialmente previsti ad aprile e settembre).

Calcolo dell'importo

I decreti attuativi del Jobs Act emanati dal governo Renzi hanno dato vita a una riforma degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e sussidi di disoccupazione) ed hanno introdotti anche l'assegno di ricollocazione, o assegno di ricollocamento (detto anche voucher o dote individuale di ricollocazione, che non va confuso coi voucher per pagare lavoro occasionale).

In estrema sintesi è "possibile andare in un'agenzia per il lavoro privata o in un centro per l'impiego con un assegno in mano, pagato dallo Stato, da consegnare ai responsabili della struttura solo a occupazione trovata": cerchiamo di capire come funziona il tutto. Si chiama "assegno" ma non è un sostegno al reddito spendibile come si vuole. Infatti il voucher ricollocamento, comunque non tassabile, si può usare per funzioni e compiti di politiche attive del lavoro presso i Centri per l'Impiego o soggetti privati accreditati.

L'importo dell'assegno di ricollocamento dipende dal livello di occupabilità del disoccupato, ovvero più è "basso" il suo profilo occupazionale/professionale e più è alto l'importo: la media è sui 1500€, il massimo circa 3/4000€, anche 5000€ nelle zone lavorativamente più depresse. Per trovare lavoro il disoccupato potrà scegliere a quale struttura pubblica o privata rivolgersi, a quale agenzia per il lavoro accreditata, la quale sarà pagata da Stato o Regione solo se viene effettivamente trovata un'occupazione. Insomma, il disoccupato non prende un euro in realtà.

L'assegno di riallocazione, disponibile per chi è formalmente disoccupato, dovrà essere "speso" dal disoccupato entro due mesi dalla data di rilascio altrimenti si perde lo stato di disoccupazione e la indennità di disoccupazione. L'assegno avrà una durata di sei mesi, prorogabile per altri sei se non consumato del tutto. I soggetti accreditati e le agenzie per il lavoro potranno incassarlo solo in caso di effettiva rioccupazione del lavoratore.

In caso di rifiuto di un'offerta di lavoro congrua al proprio profilo (coerenza con esperienza e competenze maturate, distanza dal domicilio e tempi di trasferimento, durata della disoccupazione, retribuzione superiore di almeno il 20% rispetto all'indennità percepita nel mese precedente) o mancato rispetto degli impegni dovuti dal percorso di ricollocamento, si subisce la riduzione o la sospensione della Naspi, dell'Asdi o della Dis Coll, cioè dell'indennità di disoccupazione che si sta prendendo.

Chi può domandarlo 

L'assegno di ricollocamento può essere richiesto dai lavoratori formalmente disoccupati che hanno percepito almeno quattro mesi di indennità di disoccupazione Naspi, ma anche dai lavoratori a rischio disoccupazione (ovvero in CIGS per cessazione, anche parziale, dell'attività dell’azienda, oppure sospesi per una procedura concorsuale del datore di lavoro, o ancora in Cassa integrazione in deroga, in contratti di solidarietà) e dai lavoratori disoccupati parziali (cioè che pur avendo un lavoro dipendente o autonomo hanno un reddito annuo pari o inferiore a quello esente da IRPEF e non sono quindi obbligati a fare la dichiarazione dei redditi).

Come chiarito dall'ANPAL con una delibera del 14 febbraio 2018, l'assegno di ricollocazione professionale può essere richiesto anche da chi prende il Reddito di Inclusione.

Domanda di assegno di ricollocamento

Ci si deve iscrivere sul sito dell'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro - ANPAL per comunicare di essere disoccupati e disponibili ad un lavoro e alle iniziative dei Servizi per l'Impiego (possibile anticipare i tempi per accelerare la procedura di domanda, registrandosi in pendenza del periodo di preavviso), ovvero fare la DID - Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro. In precedenza la domanda di indennità di disoccupazione Naspi, Asdi o Dis Coll valeva già come Dichiarazione di Immediata Disponibilità, ma sono ora attive le nuove modalità per la DID online.

Dopo massimo 60 giorni si verrà ricontatti per individuare un "patto di servizio", ovvero un insieme di iniziative per trovare lavoro, redatte in base al profilo di occupabilità del soggetto che sarà seguito da un responsabile.



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