genitori disoccupati figli disabili Contributi Arrivano i contributi per genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili a carico per un importo massimo di 500 euro al mese. Il provvedimento nasce come un aiuto voluto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sostenere famiglie gravemente provate da una situazione economica precaria e che devono affrontare i disagi della disabilità.

 

CONTRIBUTI PER GENITORI DISOCCUPATI O MONOREDDITO: COSA SONO

I contributi per i genitori disoccupati o monoreddito sono delle elargizioni economiche fino a 500 euro al mese per i genitori disoccupati, soli o monoreddito con figli disabili a carico. Il 30 novembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 285 il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12 ottobre 2021, che chiarisce i criteri per l’individuazione dei destinatari e modalità di presentazione delle domande. La misura era stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2021.

Il provvedimento elenca anche le cause di decadenza e le modalità di presentazione della domanda di concessione all’INPS. Per questa misura il Governo ha stanziato una cifra pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Vediamo tutto nei dettagli.

A CHI SPETTANO I CONTRIBUTI

I destinatari dei contributi previsti dal Governo sono i genitori con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%. Sono considerati “figli a carico”, quelli che, non essendo economicamente indipendenti continuano a essere mantenuti dal proprio genitore. In particolare, per essere considerato a carico del genitore poi, un figlio deve avere:

  • un reddito non superiore a 4.000 euro fino a 24 anni;
  • non superiore a 2.840,51 euro se ha un’età maggiore di 24 anni.

I genitori per ottenere i contributi inoltre devono essere:
  • disoccupati”. Per genitore disoccupato si intende la persona priva d’impiego oppure la persona il cui reddito da lavoro dipendente non superi le 8.145 euro all’anno o 4.800 euro annui da lavoro autonomo;
  • monoreddito”. Per genitore monoreddito si intende un individuo che ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall’attività lavorativa, sia pure prestata a favore di una pluralità di datori di lavoro o che sia percettore di un trattamento pensionistico previdenziale. A tal fine non si tiene conto della percezione di eventuali altri trattamenti assistenziali. Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione;
  • nuclei familiari monoparentali”. Si intendono cioè quei nuclei caratterizzati dalla presenza di uno solo dei genitori con uno o più figli con disabilità a carico;
  • con reddito da lavoro dipendente non superiore a 8.145 o 4.800 euro annui da lavoro autonomo.



REQUISITI

Il Decreto specifica anche i requisiti di cui i genitori devono essere in possesso, ovvero:

  • essere residente in Italia;
  • disporre di un valore dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) in corso di validità non superiore a 3.000 euro;
  • essere disoccupato o monoreddito e facente parte di nucleo familiare monoparentale come indicato dal Decreto;
  • fare parte di un nucleo familiare, come definito ai fini ISEE, in cui siano presenti figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%.

A QUANTO AMMONTANO I CONTRIBUTI PER GENITORI DISOCCUPATI O MONOREDDITO

Il beneficio viene corrisposto dall’INPS, su domanda del genitore, con cadenza mensile, per un importo pari a 150 euro. Il riconoscimento parte dal mese di gennaio e per l’intera annualità. Nel caso di ammissione al contributo, qualora il genitore abbia due o più figli a carico con una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%, l’importo riconosciuto sarà pari rispettivamente a 300 euro e a 500 euro mensili complessivi.

COME FUNZIONANO I CONTRIBUTI

L’INPS, una volta fatti i controlli dovuti sui requisiti e la veridicità delle dichiarazioni, erogherà i contributi direttamente sul conto corrente degli aventi diritto. Qualora le risorse pari a 5 milioni di euro all’anno fino al 2023 non fossero sufficienti a esaurire le domande, si darà la priorità ai richiedenti con ISEE più basso. A seguire sarà data priorità in quest’ordine, ai richiedenti:

  • appartenenti a nuclei con figli con disabilità di grado grave;
  • con figli con disabilità di grado medio.


Il beneficio sarà assegnato secondo i criteri individuati che costituiscono titolo di preferenza.

COME FARE DOMANDA PER I CONTRIBUTI PER GENITORI DISOCCUPATI O MONOREDDITO

La domanda per ottenere il beneficio deve essere presentata annualmente dal genitore e corredata dalla dichiarazione del possesso dei requisiti in autocertificazione. Va presentata per via telematica sul sito INPS secondo le modalità e le scadenze definite con una circolare dall’Istituto nazionale della previdenza sociale che non è stata ancora pubblicata e su cui vi terremo aggiornati in questa guida.

Sarà possibile presentare domanda secondo le modalità previste dall’INPS, ovvero:

  • accedendo al sito INPS con l’identità SPID, la Carta d’Identità elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • tramite il Contact Center INPS, telefonando da rete fissa al numero gratuito 803 164 oppure da rete mobile al numero 06 164 164;
  • rivolgendosi a Enti di patronato e intermediari INPS, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

CASI DI REVOCA O DECADENZA DEI CONTRIBUTI

Il riconoscimento dei contributi decade se si verifica il venir meno di uno dei requisiti o per le seguenti cause:

  • decesso del figlio;
  • decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
  • affidamento del figlio a terzi.


Nel caso di temporaneo ricovero del figlio con disabilità presso istituti di cura di lunga degenza o presso altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, il beneficiario ha l’obbligo d’informare tempestivamente l’INPS che provvederà a sospendere l’erogazione del contributo per tutto il periodo di ricovero.

Il genitore ha l’obbligo di comunicare tempestivamente all’INPS l’eventuale verificarsi di una delle cause di decadenza. Nel caso in cui in esito a verifiche e controlli emerga il mancato possesso dei requisiti, il beneficio viene immediatamente revocato, ferma restando la restituzione di quanto indebitamente percepito e le sanzioni previste dalla legislazione vigente.

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