invio domanda Case popolari 2022 requisiti importo canoneLe case popolari - conosciute anche come Servizi Abitativi Pubblici - sono quegli alloggi di proprietà pubblica messi a disposizione, generalmente dai Comuni, sulla base di leggi regionali, che consentono ai cittadini meno abbienti di prendere in affitto appartamenti a canoni agevolati, decisamente sotto il prezzo di mercato. 

 

In questa guida, dunque, possiamo vedere come funziona oggi l’assegnazione delle case popolari, fermo restando che per qualsiasi altra condizione dettagliata bisogna fare riferimento alle regole dettate dal singolo Comune.

Chi può richiedere una casa popolare: i requisiti

Per concorrere all’assegnazione di una casa popolare è necessario soddisfare i requisiti indicati dal Comune di residenza. Generalmente, comunque, le condizioni richieste sono comuni a tutti.

Come prima cosa è bene sottolineare che la cittadinanza italiana o comunitaria non rientra tra i requisiti: anche un extracomunitario, dunque, può richiedere un alloggio popolare, purché abbia il permesso di soggiorno, e in linea di massima, esattamente come gli altri, risulti residente nel territorio di riferimento o quanto meno svolgere o dover svolgere nell’immediato futuro attività lavorativa in quello stesso territorio.

Si richiede poi di non superare una soglia di reddito stabilita dal Comune, in base anche alla composizione del nucleo familiare.Fondamentali, anche, altri requisiti:

  • non essere già proprietari di altri alloggi idonei alle esigenze del nucleo familiare o di beni di un valore predeterminato all’interno del territorio nazionale. Più in generale non bisogna essere titolari di alcun diritto di proprietà su immobili;


  • non essere assegnatari di altre case popolari;
  • non avere negli ultimi cinque anni ricevuto sfratti da altre case popolari o occupato abusivamente altri alloggi popolari.


Questi sono generalmente i requisiti minimi per la partecipazione al bando, al termine del quale viene stabilita una graduatoria con un ordine di punteggio in base al quale si procede all’assegnazione degli alloggi.

A chi spetta una casa popolare: come funziona lo scorrimento della graduatoria

Soddisfare i requisiti suddetti, dunque, consente l’iscrizione alla graduatoria, la quale viene stilata guardando alla condizione del nucleo familiare che ne fa richiesta. Ci sono, infatti, delle situazioni che danno diritto a un maggior punteggio.


Ad esempio, il reddito certificato dall’ISEE è la componente fondamentale per la formazione del punteggio, ma non l’unica: più basso è, naturalmente, più è alta la probabilità di ottenere l’alloggio, ma anche la presenza di invalidi e il numero di minori a carico hanno un’incidenza piuttosto alta. Ci sono poi altre condizioni (dalle famiglie monoparentali alle persone alloggiate in centri provvisori e senza fissa dimora) che costituiscono motivi di precedenza nelle assegnazioni.


Spetta a un’apposita Commissione valutare le domande presentate dagli interessati, assegnando i punteggi e stilando la graduatoria finale (che verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione di riferimento). Chi rientra nelle prime posizioni utili otterrà l’immobile, mentre gli altri potranno comunque restare in lista di attesa così da poter concorrere per l’assegnazione di una casa popolare liberata o d’immobili comunali di nuova costruzione.

Come richiedere una casa popolare

Ribadiamo quanto detto sopra: per ottenere l’assegnazione di una casa popolare bisogna fare riferimento alla normativa comunale. È importante leggere con attenzione quanto stabilito dal bando, così da non rischiare di commettere errori che potrebbero costarvi l’assegnazione.

Ricordate comunque che contestualmente alla domanda, che solitamente si invia compilando un apposito modulo predisposto dal Comune, bisogna anche allegare alcuni documenti.

Per la presentazione della domanda, sia essa cartacea che digitale, è necessario avere a disposizione alcuni documenti: innanzitutto carta di identità e codice fiscale di tutti i membri del nucleo familiare, eventuale permesso di soggiorno per gli extracomunitari, certificato ISEE in corso di validità che attesti la situazione reddituale del nucleo familiare, eventuale certificato d’invalidità, credenziali per l’accesso SPID o tessera CNS in caso di domanda digitale, marca da bollo da 16,00 euro in caso di domanda cartacea.

Le specifiche situazioni personali, poi, possono comportare la presentazione di altri documenti, dallo stato di famiglia a certificazioni delle ASL.

Tempi di attesa per un casa popolare: quanto si deve aspettare?

Le liste di attesa per l’assegnazione di una casa popolare superano di gran lunga, in termini temporali, quelle per visite ed esami diagnostici, con la beffa che si aggiunge al danno: se in ambito sanitario il paziente è comunque a conoscenza della data, per quanto lontana, in cui la sua esigenza sarà soddisfatta, il cittadino che richiede un alloggio pubblico a canone calmierato, invece, non sa quando effettivamente sarà possibile ottenerla.

Uno studio del 2019 stabilì che a Roma, con il ritmo di 500 assegnazioni all’anno, l’ultima sarebbe avvenuta nel 2044 (25 anni dopo) scorrendo le graduatorie dell’epoca: sarà per questo che il Comune ha di recente pubblicato un bando per l’acquisto di case da destinare all’edilizia popolare.

A Milano la situazione è praticamente identica: per l’ultimo bando sono state presentate 14.901 domande per un totale di 560 alloggi e il quoziente è poco più alto di 25. In città e comuni più piccoli può andare meglio, ma la situazione è complicata un po’ ovunque, con attese che si protraggono per anni e che penalizzano, evidentemente, famiglie che avrebbero comunque diritto (altrimenti non entrerebbero neppure nelle graduatorie), ma soprattutto bisogno di un alloggio popolare per non aggravare ulteriormente la propria situazione economica.

Ovviamente, i tempi dipendono anche e soprattutto dalla propria condizione. Un nucleo familiare che vive una situazione di profonda difficoltà, infatti, avrà sicuramente un punteggio più alto che gli garantirà di certo una posizione più alta in graduatoria, riducendo così i tempi di assegnazione.

Quanto si paga di affitto per una casa popolare?

Il canone mensile non è uguale per tutti. Intanto questo varia da Comune a Comune; va detto, poi, che il costo è proporzionato al valore dell’ISEE. Quindi, ci sono famiglie a cui lo stesso alloggio popolare costerà di più rispetto ad altre, e altre a cui invece costerà meno.

Non c’è dunque un prezzo fisso: quel che è certo è che stiamo comunque a un canone molto più basso rispetto a quello previsto per gli affitti da privati. Ad esempio, ci sono mono locali popolari che possono arrivare a costare anche 50,00€ al mese, o case più grandi che invece non vanno oltre i 200,00€.

Case popolari: i bandi 2022

Vediamo alcuni degli ultimi bandi per una casa popolare per i quali è ancora possibile fare domanda:

  • Sempre in Lombardia, Comuni di Arconate, Buscate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Legnano, Nerviano, Rescaldina, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Turbigo e Villa Cortese: 51 unità abitative, domande fino al 21 marzo 2022. Ricordiamo che in Lombardia le domande vanno inviate dall’apposita piattaforma regionale (clicca qui);
  • Piacenza (Emilia Romagna): numero di alloggi non dichiarato, domande fino al 2 maggio 2022;
  • Comune di Bagno a Ripoli (Toscana): 25 alloggi, domande fino al 25 marzo 2022.

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