officina nuovi lavoriPer formare i giovani sulle nuove competenze digitali e realizzare attività di orientamento professionale prende il via a Roma l'Officina dei nuovi lavori, che attiverà quattro laboratori didattici e percorsi formativi per più di 10 mila giovani tra i 15 e i 29 anni, con precedenza a chi non studia o lavora.



L'iniziativa, promossa da Fondazione mondo digitale e Google, è stata presentata nei giorni scorsi: per i ragazzi saranno promossi corsi settimanali della durata di 22 ore per imparare a utilizzare laser cut e stampanti 3D, corsi di video making con animazione 3D, di game development e di tecnologia immersiva.

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È una risposta a un problema grave e acuto come la disoccupazione giovanile - ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti -. Siamo convinti che non si impara in un luogo solo, nella scuola in primis, ma anche nei laboratori e nelle imprese. Un in bocca al lupo all'Officina dei nuovi lavori è arrivato via twitter anche dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

Obiettivo dell'iniziativa è formare nei prossimi due anni oltre 10mila under29 anni, e dare così una risposta per combattere la dispersione scolastica e realizzare attività mirate di formazione e orientamento professionale per giovani ai margini del sistema formativo e lavorativo italiano. Dal digital manufacturing all'innovazione d'impresa, dal gaming alla realtà immersiva, l'Officina dei Nuovi Lavori propone una vera e propria esperienza immersiva digitale per favorire sin da subito un confronto con aziende e professionisti.

Gli studenti potranno prendere parte ad attività formative specifiche nei 4 diversi ambienti didattici realizzati:
  • fab lab: imparare ad utilizzare laser cut, stampante 3D e gli altri strumenti tipici di un fab lab;
  • video lab: corsi di video making con animazione 3D ed effetti visuali;
  • game lab: game development e interactive storytelling;
  • immersive lab: tecnologia immersiva e realtà aumentata.


A ciascun percorso formativo vengono inoltre associate attività legate allo sviluppo di soft skills (leadership, team building, motivazione).


Entro il 2020 - ha ricordato la portavoce di Google Italia, Simona Panseri - ci saranno 900mila posti di lavoro in Ue non occupati a causa delle mancanza di competenze digitali. E per il 2018 il mercato delle app darà occupazione a 4,8 milioni di persone e contribuirà per 63 miliardi di euro al Pil dei paesi europei.

Il mercato digitale europeo è più ampio di quanto si pensi e la speranza è che da questi laboratori possano nascere occupazione e idee. Le conoscenze per quanto indispensabili non bastano - ha concluso il direttore scientifico della Fondazione mondo digitale, Alfonso Molina - ai giovani serve una maggior capacità imprenditoriale perché possano realizzare se stessi.

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